Prima dell'apparizione della cravatta lunga, in Francia la parola "papillon" indicava il ben noto insetto della farfalla e inoltre un tipo di cuffia, una piccola vela, la ?amma di alcuni beccucci a gas, ma in nessuno dei casi una cravatta.

Le attuali cravatte a farfalla, chiamate anche cravattini, o più comunemente "papillon" erano un tempo definite semplicemente "cravatte", in quanto avevano un assoluto predominio.

Alla fine del secolo 19esimo si divertivano ad assumere gli aspetti più disparati: basta infatti osservare i ritratti di alcuni personaggi famosi eseguiti da Nadar per stupirsi di fronte a tanta varietà: grande nodo rettangolare per Alphonse Daudet, largo nodo asimmetrico per Baudelaire, papillon stretto con motivi a spina di pesce per Émile de Girardin, lavalliere bianca per Viollet-le-Duc, grandi ali per Mallarmè.

Esistevano a quel tempo almeno una dozzina di modi diversi per annodare la cravatta, e ognuno di questi consentiva un'infinita scelta di varinti che esprimevano tutte le sfumature della psicologia umana.

Fino all'inizio del 20esimo secolo, anche il nodo così inequivocabilmente somigliante alla farfalla era indicato in modo assolutamente generico: fu in seguito all'enorme successo di Madama Butterfly, messa in scena nel 1904 alla Scala di Milano, che questo nodo zoomorfo conobbe un'incredibile notorietà e fu battezzato apppunto "butterfly", in francese "papillon", in onore del maestro Puccini.

Contrariamente a quanto avviene oggi, il fatto di portare un nodo a farfalla non assumeva alcun significato particolare: mentre meno di un secolo prima la "cravatta a farfalla" liberale si contrapponeva ancora al rigore borghese dello stock, essa risultava invece, nel momento in cui stava comparendo la cravatta lunga, soltanto la più comune delle cravatte da giomo o da sera.

Tutto è cambiato con il trionfo della cravatta attuale: gggi, ridotto a un rango più marginale, il cravattino da giomo è diventato uno dei modi più sicuri e più appariscenti per distinguersi: denota immancabilmente anticonformismo, fantasia, libertà di spirito ed è una prerogativa delle professioni intellettuali, liberali e creative.

lnoltre è anche molto apprezzato da quanti sono costretti dal loro lavoro a inclinare spesso il busto in avanti, come i medici, gli architetti o i camerieri.

C'e tuttavia un cravattino obbligatorio: quello da sera, indivisibile dallo smoking, con il quale si porta di preferenza nero o di colore scuro, e dal frac in questo caso è rigorosamente bianco, in piquè di cotone, su un colletto duro a punte rivoltate.